Una settimana in Sicilia…

Un tempo, quando il gallo cantava e il sole cominciava a far sentire i suoi timidi raggi sul dorso delle montagne, i contadini erano già svegli, e con i loro muli andavano a lavorare la terra. Si lavorava tutti i giorni, senza sosta, perchè la terra non concede ferie. E non concede nemmeno compagnia, la tera è solitudine immersa in spazi sconfinati e caldi.
La vita del pastore non è diversa. Vive per settimane in rifugi agresti intagliando talvolta pezzi di canna secca per farne un piffero, con quale alleviare la solitudine. Partivano con poche cose. Un pezzo di tuma fresca, alcune cipolle, un fiasco di vino e delle pagnotte, avvolte in tovaglie tessute a mano dalle donne con gli antichi telai. Tornavano a casa solo per rifocillarsi e per le feste comandate.

Le donne non si limitavano ad occuparsi della casa, del marito e ad accudire i figli, ma lavoravano spesso anche nei campi. Magari meno ore degli uomoni, magari nelle ore meno soleggiate, ma anche loro davano aiuto per lavorare la terra. (altro…)